“È importante la mancata approvazione nelle Commissioni del Senato
dell’emendamento che modificava i LEA sulle prestazioni residenziali
socioassistenziali per gli anziani non autosufficienti, in particolare
in merito alla copertura da parte del Fondo sanitario nazionale degli
oneri delle attività di rilievo sanitario connesse con quelle
socioassistenziali”: commentano così Tania Scacchetti, Emilio Didonè e
Carmelo Barbagallo, segretari generali rispettivamente di Spi, Fnp e
Uilp, la decisione contraria alla modifica della norma sulle rette Rsa
da parte della Commissione Bilancio del Senato.
“Questa decisione è frutto anche del lavoro di ascolto e confronto
dei sindacati da parte del legislatore su un emendamento che avrebbe
comportato ulteriori criticità, ad iniziare dal tema della modifica dei
LEA, con il rischio di non assicurare servizi uniformi su tutto il
territorio nazionale. È vero – continuano i segretari generali di Spi,
Fnp e Uilp – che si sarebbero innalzati al 70% (dall’attuale 50%) i
costi a carico del Servizio sanitario nazionale per le cure di pazienti
che rientrano in casistiche di alta complessità, ma la restante parte
sarebbe rimasta a carico delle famiglie che già si fanno carico di
ingenti spese (non da tutte sostenibili) per le rette e per le cure dei
propri cari non autosufficienti, a volte fino a 3000 euro al mese, a
causa di un’offerta assistenziale diseguale e iniqua nel territorio
nazionale e, in molti casi, le prestazioni sociosanitarie sono
difficilmente separabili da quelle mediche.
“Tra l’altro – ricordano Scacchetti, Didonè e Barbagallo –
l’emendamento bocciato andava in controtendenza rispetto alle ultime
sentenze della Corte di Cassazione, la quale afferma il principio che le
prestazioni per i malati gravissimi sono poste totalmente a carico del
Ssn. Sappiamo bene di trovarci di fronte ad una situazione a dir poco
complessa e tutta la vicenda, che ha messo in evidenza la criticità del
nostro sistema di welfare, merita una discussione ed un dibattito più
approfondito sulla distinzione delle prestazioni e sui nuovi parametri
di LEA.
Una discussione che dovrà essere affrontata prima possibile con il
coinvolgimento da parte del Governo, del legislatore e delle parti
sociali ed un confronto in seno alla Conferenza unificata Stato-Regioni
ed Enti Locali per approfondire l’argomento e sancire un’intesa sui
nuovi LEA, scongiurando così il permanere di disparità e ingiustizie, e
anche – concludono i leader dei sindacati dei pensionati – per dare
piena attuazione alla Legge sulla non autosufficienza, tema non più
rinviabile.”
Fonte: https://www.pensionati.cisl.it/