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02/12/2024



Notizie su sanità sociale ed altro

DALL'ITALIA

PARKINSON, I SINTOMI MENO NOTI A CUI FARE ATTENZIONE

Conoscere i sintomi del Parkinson può fare la differenza nell'approccio alla malattia. Consente, infatti, di avvertire prima certi campanelli di allarme e di rivolgersi subito a uno specialista, così da iniziare al più presto la terapia. La Confederazione Parkinson Italia ha lanciato una campagna di sensibilizzazione rivolta a tutti i cittadini proprio alla scopo di aiutare a riconoscere tempestivamente i sintomi di questa malattia.

Nel nostro Paese ci sono attualmente più di 300 mila persone che convivono con il morbo di Parkinson. Si tratta di una malattia neurodegenerativa che può manifestarsi in molti modi. Tremori e difficoltà di movimento sono i sintomi maggiormente conosciuti, ma non è affatto detto che la patologia si esprima sempre in questo modo. Il Parkinson, infatti, racchiude una sfera ben più ampia di segni e sintomi, tanto che ad oggi se ne contano bel 402. Non sempre viene colpito il movimento; a volte la malattia incide sul sonno, sull'umore, sulla digestione.

"Ancora oggi c'è molta confusione sul Parkinson. Quando ricevetti la diagnosi, fui colpito dalla varietà delle sue manifestazioni, ben oltre i tremori. Tuttavia, ciò che rimane costante è la capacità di reagire e perseguire le proprie passioni e obiettivi di vita", ha dichiarato il presidente Giangi Milesi, della Confederazione Parkinson Italia.

La campagna di sensibilizzazione ha voluto raccontare le storie di uomini e donne che convivono ogni giorno con questa malattia, non rinunciando ad affrontare sfide sempre nuove, come quelle proposte dallo sport. Ciascuno ha trovato un modo diverso e unico per affrontare il Parkinson.

In questi ultimi anni, purtroppo, questa malattia si sta sempre più manifestando, tanto che è raddoppiata rispetto alle diagnosi di una ventina di anni fa. Oltre ai disturbi motori, come abbiamo visto, vengono influenzati anche digestione, sonno, umore e anche l'olfatto. "La varietà di sintomi rende complessa sia la diagnosi che la gestione quotidiana della malattia. È essenziale supportare i pazienti nel mantenere un atteggiamento positivo, coltivando passioni e relazioni sociali per superare gli ostacoli della malattia", ha dichiarato il professore ordinario di Neurologia presso l'università Cattolica, Paolo Calabresi.


 

LA VELOCITA' DEL TEMPO E' PROPORZIONALE ALL'ETA'

Piergiorgio Tupini, presidente dell'Accademia della Cultura Enogastronomica, ha scritto delle considerazioni personali sulla vita di una persona che oltrepassa la soglia degli 80'anni, in piena salute, che però avverte alcuni cambiamenti importanti nella percezione di tempo e vita, dopo una certa età: "Superati gli 80'anni si convive con l’amara sensazione del tempo che scorre più veloce e con il timore di un’esistenza residua più breve", ha iniziato così.

"La risposta è deludente; infatti, quando la fase di crescita è finita e i sogni si fanno più rari, ossia con l'età avanzata, il metabolismo e tutte le altre funzioni del corpo e della mente rallentano; un fenomeno che il cervello interpreta come un’accelerazione del tempo trascorso. Ricorda il metro di stoffa di Woody Allen, quando alla festa di compleanno di un amico lo mostrò cominciando impietosamente a tagliare con le forbici i centimetri sia del passato che del futuro sconosciuti o dimenticati, mostrando, infine, quanto poco rimanesse di un’esistenza capace di generare ancora emozioni e interessi.

Una spiegazione è stata formulata da Adrian Bejan, docente di ingegneria meccanica alla Duke University, Usa: alla base ci sarebbe un fenomeno fisico, ovvero l’invecchiamento del cervello e della sua capacità di elaborare le informazioni, ma l’ipotesi prevalente, sostenuta anche da diverse ricerche, sostiene che quest’impressione dipenda intimamente dal tasso di cambiamenti dell’esperienza accumulata. Infatti, da giovani il tempo sembra non passare mai, perché assetati di stimoli e drogati di adrenalina".

"Così, divenuti adulti e più stanchi si osservano nello stesso momento, ma con minor velocità nuove immagini, rallentando contemporaneamente i movimenti oculari e con essi le complesse connessioni nervose che il cervello fa, ormai, fatica ad elaborare, contribuendo alla sensazione della fuga dei giorni e delle settimane.

A tal riguardo è noto quanto il viaggio di ritorno da un luogo dapprima sconosciuto appaia più veloce rispetto all’andata, allorché i processi cognitivi erano attivati per affrontare le novità del percorso, mentre al ritorno tutto è già vissuto accelerando il trascorrere del tempo.

Con la teoria della relatività, Albert Einstein, ha rivelato che il tempo è solo un’illusione: il passato non esiste in quanto non è più, il futuro non esiste in quanto non è ancora e il presente sembra essere quell’eterno istante che separa il prima dal dopo per cui le esperienze che si fanno rappresentano nient’altro che i cambiamenti percepiti a livello di stimoli mentali.

All'interno di un intervallo di tempo "x" il cervello umano si riempie di varie esperienze e conoscenze, per lo più di episodi che si scoprono e si imparano per la prima volta, ma superati gli 80 anni il momento del turbine di emozioni diviene bagaglio delle esperienze vissute. Perciò, per fermare o rallentare la sensazione della velocità del tempo bisognerebbe impegnarsi a percepire nuove emozioni.

 


 

GEMMATO AL G7 SALUTE: "APPREZZAMENTO PER IL LAVORO DELL'ITALIA"

Si è chiuso in Puglia, lì dove si era aperta, la presidenza italiana del G7: a rimarcare il ruolo di "assoluta protagonista" della regione il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. A Bari l'evento conclusivo, dedicato a un importantissimo tema di salute pubblica, l'antibiotico resistenza, sul quale il governo italiano si è impegnato con un cospicuo stanziamento di fondi.

Ma a Bari si è continuato a parlare di salute e prevenzione fino a domenica 1 dicembre nel Villaggio della Salute che ha offerto ai cittadini la possibilità di effettuare visite e controlli gratuiti, grazie all'impegno di oltre 200 tra medici e sanitari.

"È stato un lavoro molto proficuo per il quale ringrazio i partner del G7, le organizzazioni internazionali e gli Stati ospiti che hanno preso parte alla plenaria. È stato espresso grande apprezzamento per lo sforzo messo in campo dalla presidenza italiana a supporto dello sviluppo di nuovi antibiotici. Nei prossimi giorni sarà pubblicato un report sul sito della presidenza italiana G7 Salute, con gli impegni presi in questa importante riunione di alto livello. Ma posso dire che c'è stata massima condivisione sulla centralità che il Governo italiano ha voluto dare all'approccio One Health e la volontà di continuare l'impegno comune per vincere la sfida dell'antimicrobico resistenza". Lo ha detto all'Adnkronos Salute il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato, al termine della riunione di alto livello sull'antimicrobico resistenzanei giorni scorsi a Bari – che ha di fatto chiuso il G7 Salute. "Sono stati presentati dati, durante la riunione, che dimostrano come investendo nel controllo e prevenzione delle infezioni e nell'uso ottimale degli antibiotici, possiamo concretamente invertire il trend di diffusione dell'antibiotico-resistenza e ridurre la mortalità", ha evidenziato Gemmato. "Sono molto soddisfatto – ha poi concluso – e voglio sottolineare il supporto che c'è stato a livello nazionale da parte di tutti gli attori coinvolti: istituzioni, comunità scientifica, professioni sanitarie, filiera produttiva e società civile".



ACIDITÀ DI STOMACO: LE ABITUDINI PER STARE MEGLIO

L’acidità di stomaco è un disturbo comune che può essere alleviato rapidamente con alcuni alimenti e adottando abitudini specifiche, specialmente la sera. Ecco cosa mangiare in queste occasioni:

Banane, sono alcaline e aiutano a neutralizzare l’acidità. Contengono inoltre mucillagini che proteggono la mucosa gastrica.

Zenzero, una tisana allo zenzero o piccoli pezzi di zenzero fresco possono ridurre l’infiammazione e calmare l’acidità.

Latte di mandorle, è alcalino e leggero per lo stomaco, ideale per calmare l’acidità.

Acqua, naturale ovviamente e preferibilmente tiepida, spegne quel senso di bruciore.

Yogurt naturale, è ricco di probiotici, aiuta a riequilibrare la flora intestinale e ridurre i sintomi di reflusso.

Camomilla, una tisana di camomilla può alleviare l’irritazione dello stomaco e promuovere il rilassamento.

Miele, una piccola quantità di miele (meglio se biologico) protegge la mucosa gastrica e riduce l’acidità.

Patate, il succo di patata cruda è un rimedio naturale che aiuta a contrastare l’acidità, grazie alle sue proprietà alcalinizzanti.

Importante anche mangiare piccole porzioni di alimenti non irritanti e almeno 2-3 ore prima di coricarsi, perché riduce la pressione sull'esofago e dopo cena mantenere una posizione eretta. Dormire con il busto sollevato con l'aiuto di un paio di cuscini. Evitare i cibi grassi, fritti, acidi e piccanti, ma anche il caffè e gli alcolici.

 

MORTO L'UOMO PIÙ VECCHIO DEL MONDO: AVEVA 112 ANNI

L’uomo più vecchio del mondo pochi giorni fa è morto all’età di 112 anni. Ne ha dato notizia la sua famiglia. John Alfred Tinniswood è morto nella casa di cura di Southport, in Inghilterra, dove viveva.

Instancabile tifoso del Liverpool, diventò l’uomo più anziano del mondo nell’aprile di quest’anno, quando Juan Vicente Pérez Mora morì all’età di 114 anni.

La sua famiglia ha raccontato che nel suo ultimo giorno di vita Tinniswood è stato “circondato da musica e amore”.

Nato da Ada e John Bernard Tinniswood il 26 agosto 1912, Tinniswood, vedovo dal 1986, lascia una figlia, Susan, 4 nipoti e 3 pronipoti. "Era intelligente, risoluto, coraggioso, calmo in ogni situazione, dotato di talento per la matematica e un grande conversatore", ha raccontato la famiglia. Prestò servizio militare nel Royal Army Pays Corps durante la Seconda guerra mondiale. Poi lavorò per la Royal Mail e, in seguito, come contabile per la Shell e la BP, prima di andare in pensione nel 1972. Conobbe sua moglie Blodwen a un ballo a Liverpool e si sposarono nel 1942.

 


 

UNA RISATA NON VI SEPPELLIRÀ

Una ricerca condotta dal National Institute on Aging, negli USA, ha evidenziato che gli anziani che partecipano regolarmente a sessioni di risate hanno una riduzione del 25% del rischio di sviluppare disturbi cardiovascolari, grazie all'effetto benefico della risata sulla circolazione sanguigna e sulla riduzione della pressione arteriosa.

La risata non è solo una reazione emotiva, ma un complesso processo fisiologico che coinvolge diversi sistemi nel corpo umano. Quando ridiamo, il nostro corpo rilascia endorfine, sostanze chimiche che promuovono sensazioni di benessere e riducono la percezione del dolore. Questo meccanismo naturale non solo migliora immediatamente l'umore, ma ha anche effetti positivi sulla salute generale nel tempo.

Studi scientifici hanno documentato che la risata terapeutica può contribuire a:

Migliorare la funzione cardiovascolare: Ridere aumenta il flusso sanguigno, migliorando così la circolazione e riducendo la pressione sanguigna.

Rafforzare il sistema immunitario: La risata stimola il sistema immunitario aumentando la produzione di cellule T, anticorpi e altre difese naturali del corpo.

Ridurre lo stress e l'ansia: Partecipare a sessioni regolari di risata terapeutica può ridurre i livelli di cortisolo, l'ormone dello stress, e migliorare la capacità di gestire situazioni stressanti.

Migliorare la qualità del sonno: Il rilassamento indotto dalla risata può favorire un sonno più profondo e riposante.

Dobbiamo dire che la risata terapeutica non richiede particolari abilità o condizioni fisiche e può essere adattata per soddisfare le esigenze specifiche degli anziani, anche se sono affetti da condizioni di salute limitanti, traendone piuttosto grandi benefici. Un'opzione versatile e accessibile per migliorare la qualità della vita nella terza età.

Ci sono diverse evidenze scientifiche che supportano il ruolo delle endorfine rilasciate durante il miglioramento dell'umore, nella salute fisica. Le endorfine sono neurotrasmettitori prodotti dal sistema nervoso centrale e dalla ghiandola pituitaria, e sono spesso denominate "ormoni della felicità" per la loro capacità di alleviare il dolore e migliorare il benessere.

 


 

DA OGGI FINO A NATALE, IDEE REGALO PER GLI ANZIANI (PARTE 1ª)

Ci sono molti regali che gli anziani potrebbero apprezzare per Natale ed ovviamente anche per il compleanno o atre feste, noi vi daremo tante idee, da qui al 23 dicembre, per rendere la Festa più tenera dell'anno, un po’ più speciale. Ecco le prime dieci possibili idee:

Foto e album fotografici: molti anziani amano ricordare momenti speciali e le foto possono aiutare a far rivivere quei ricordi.

Dispositivi per la lettura: se l'anziano ama leggere ma ha difficoltà a tenere un libro o a leggere il testo, un dispositivo di lettura come un Kindle potrebbe essere molto utile.

Articoli per la cura personale: prodotti per la cura della pelle, kit per la pedicure e la manicure, o altri articoli di cura personale possono far sentire l'anziano coccolato e curato.

Prodotti per il comfort quotidiano: coperte morbide, cuscini, riscaldatori elettrici, accappatoi e ciabatte confortevoli possono fare la differenza nel rendere la casa dell'anziano più confortevole.

Attrezzature per lo sport e il benessere: un pedale per l'esercizio, una fascia per il braccio per il monitoraggio della frequenza cardiaca o altri strumenti per l'esercizio fisico possono aiutare gli anziani a rimanere in forma e attivi.

Giocattoli e puzzle: giochi di carte, puzzle o altri giochi possono aiutare gli anziani a mantenere la mente attiva e a sviluppare la loro capacità di pensiero critico.

Abbigliamento comodo: vestiti comodi e morbidi come pantaloni della tuta, maglioni di lana, camicie a maniche lunghe e calze di qualità possono essere molto apprezzati dagli anziani.

Abbonamento a servizi di assistenza: se l'anziano ha difficoltà a svolgere alcune attività quotidiane, potrebbe apprezzare i servizi di assistenza come il supporto di un caregiver.

Prodotti per la cucina: strumenti per la cucina come utensili, pentole e padelle, o piccoli elettrodomestici come un robot da cucina o un frullatore possono aiutare l'anziano a cucinare cibi sani e gustosi.

Oggetti per il giardinaggio: se l'anziano ama il giardinaggio, potrebbe apprezzare attrezzi da giardino come guanti, zappa, attrezzi per potare e semi di piante.


 


 



REGIONE LAZIO 


LA RIFORMA A METÀ DELL'ASSISTENZA DOMICILIARE E LE RSA

Il patto per il nuovo welfare e la non autosufficienza non risolve i problemi dei gravi e gravissimi assistiti. Il finanziamento all’assistenza domiciliare lascia a casa quello per le residenze Sanitarie Assistite ferme con le rette al 2012. E ancora mancano i regolamenti attuativi da parte delle Regioni per la messa a disposizione delle somme per i badanti con un contratto regolare di lavoro.

Il recente finanziamento del Pnrr di 200 milioni per i badanti, pur essendo un passo avanti per l’assistenza domiciliare, solleva preoccupazioni riguardo alle RSA.

Il finanziamento sostiene le famiglie nel pagamento delle badanti, purché siano regolarmente registrate e con un contratto di lavoro. Questo provvedimento però, esteso ai centri semiresidenziali, non rientra per il pagamento delle rette delle RSA, delle strutture residenziali e delle case di riposo eccetera. Questo è una discriminante.

Sarebbe più utile, per garantire l’assistenza agli anziani, avere una visione complessiva, mettere le risorse dove servono e dove ci sono i casi più gravi.

"È necessaria un’azione organica, immediata e di sostegno alla residenzialità, perché nel Lazio le rette sono ferme da 12 anni, i costi sono aumentati a dismisura. Alla Regione Lazio si richiedevano 6 milioni all'anno per la revisione delle rette e la copertura del contratto nazionale di lavoro già rinnovati per le Rsa, ma non è stato fatto nulla - ha dichiarato il presidente dell'Associazione Nazionale Strutture Territoriali e per la Terza Età, Sebastiano Capurso. - Non abbiamo, tra l’altro, alcuna informazione rispetto alla messa a disposizione di queste somme per l’assistenza domiciliare da parte della Regione che parla di una delibera di 8 milioni di euro e la situazione non cambia nel resto del Paese".

L’assistenza domiciliare così come è strutturata nel PNRR (Il patto per il nuovo welfare e la non autosufficienza, ndr), così come le Asl la stanno conducendo, non porterà alcun tipo di beneficio a questo settore, perché il settore delle cure a lungo termine, per utenti gravemente non autosufficienti, non si può sostenere con l’assistenza domiciliare, perché vorrebbe dire mettere un operatore H24 a casa dell’utente. Questo è impossibile non solo per una questione di costi, ma anche per mancanza di personale idoneo e adeguatamente formato. Bisognerebbe potenziare quello che già esiste prima di inventare cose che sono tutte da dimostrare nella loro efficacia.

"Per chiudere il contratto nazionale di tutto il settore abbiamo chiesto al ministero 340 milioni come contributo straordinario. Questa la nostra proposta sul tavolo istituzionale. Attendiamo risposta" ha concluso Capurso.


 

TORNA ATTIVO IL SERVIZIO DI MEDICINA LEGALE

La ASL Roma 4 in questi giorni ha formalizzato l’assunzione di un nuovo Dirigente medico, il dottor Michele Treglia, che assumerà l’incarico di Direttore della UOSD "Medicina Legale" dal 1° dicembre 2024. Grazie a questo nuovo ingresso sarà possibile, tra le altre cose, ripristinare anche le attività della Commissione per il rilascio e rinnovo delle patenti speciali. Il percorso per attivare questo importante servizio era stato avviato già nello scorso anno dall’ex Direttore Generale, Cristina Matranga, e grazie alla stipula di un protocollo d’intesa con il Rettore dell’Università di Tor Vergata sottoscritto nello scorso mese di gennaio, è stato possibile individuare il nuovo Responsabile della Medicina Legale. Il servizio pertanto a breve riprenderà le attività con sede presso la struttura di via Cadorna a Civitavecchia con sedute, in una prima fase, dedicate esclusivamente agli utenti con gravi disabilità.

"Questa azione – ha dichiarato il Direttore Generale, dottor Roberto Di Cicco - segna l'inizio di una nuova fase volta al ripristino di servizi di prossimità offerti alla comunità del territorio, con particolare attenzione alle necessità degli utenti più fragili. Il nuovo dirigente sarà un valore aggiunto per la nostra azienda e per la Comunità, garantendo un servizio essenziale per quanti hanno necessità di rinnovare o richiedere patenti speciali. La collaborazione con l'Università di Tor Vergata rappresenta un esempio di come le Istituzioni possano lavorare in rete per il bene della comunità e ringrazio per la sensibilità dimostrata. Questo sforzo congiunto assicurerà che il servizio riprenda già dalle prossime settimane".  È in corso la riorganizzazione del servizio e maggiori dettagli, sull’attività e la fruizione dello stesso da parte dell’utenza, saranno illustrate in un prossimo evento pubblico informativo.

 

SVOLTA EPOCALE NELLA LOTTA ALL'HIV

Grazie alla collaborazione tra l'Istituto Lazzaro Spallanzani e l’Ospedale "Luigi Sacco" di Milano, arriva in Italia la PrEP iniettiva.

La PrEP, cioè la profilassi pre-esposizione, è un modo per prevenire l'infezione da #HIV per le persone che non hanno contratto il virus ma che sono ad altissimo rischio. La PrEP consiste nell'assunzione di farmaci antiretrovirali e, se assunta quotidianamente o secondo lo schema indicato dal medico specialista, è molto efficace nella prevenzione dell'HIV. Tuttavia si registrano problemi di aderenza e di interruzione della profilassi, non risultando la stessa facilmente accessibile a diverse popolazioni chiave.

La nuova profilassi iniettiva, che prevede una singola iniezione ogni due mesi, garantisce alti livelli protettivi contro il virus e maggiore comodità e rispetto dell’aderenza rispetto alla formulazione orale. Ma soprattutto garantirà prevenzione alle persone a rischio che sono escluse dalla PrEP orale per difficoltà di accesso o intolleranza.

Gli studi dimostrano che la PrEP iniettiva è significativamente più efficace nel prevenire le nuove infezioni rispetto alla PrEP orale e migliora in modo significativo l’aderenza, aprendo nuove prospettive nella prevenzione dell’HIV.

Il dottor Andrea Antinori, direttore Dipartimento clinico, spiega che: "È da tempo che allo Spallanzani stiamo lavorando alla realizzazione di questo programma pilota di accesso alla PrEP iniettabile. Questa innovativa risorsa ci consentirà di raggiungere una popolazione a rischio particolarmente vulnerabile, intollerante, a bassa aderenza o con scarsi benefici alla PrEP orale, aumentando in modo significativo il raggio di azione del nostro intervento di prevenzione. E rafforzando la rete territoriale e sociale che stiamo costruendo nella nostra Regione per aumentare in modo capillare l’azione preventiva contro HIV".

 


 

LA PREVENZIONE NEL LAZIO PROSEGUE TUTTO L'ANNO

Novembre volge al termine, ma la prevenzione continua.

La Regione Lazio offre un programma di screening gratuito per il tumore del colon retto dedicato a chi ha tra i 50 e i 74 anni, sia uomini sia donne.

Come accedere?

? Rispondi alla lettera di invito che viene spedita ogni due anni alle persone in target

? Recati nelle farmacie che aderiscono all’iniziativa dove si può ritirare e riportare il kit una volta effettuato il test

? Prendi il tuo appuntamento attraverso il sistema “Prenota Smart” o telefonando ai numeri verdi delle ASL.

Trovi qui tutti i dettagli:

https://www.salutelazio.it/screening-del-colon-retto

 

 


 

PANCI: “L’ARCHITETTURA CHE CURA”

È nostro ospite l’architetto Alessandro Panci, presidente dell’Ordine degli architetti di Roma.

Non ci sono dubbi sul fatto che un bell’edificio, un bell’ambiente, fanno sentire meglio. Collegare dunque l’architettura agli ospedali, per il benessere di pazienti e del personale medico e infermieristico, non è sbagliato. Nel confronto con il presidente Panci, si è sottolineato che quando ci muoviamo nel bello ? i più almeno ? ci comportiamo meglio, abbiamo più cura di noi stessi e del luogo in cui ci troviamo. Un luogo curato e piacevole ritiene la medicina olistica (che considera lo stato di salute nella sua globalità, dunque all’unione tra corpo, mente e spirito) favorisce anche il sonno e il relax, diminuisce l’aggressività e riduce i tempi di trattamento e di medicazione.

L’architettura curativa è nata nel Regno Unito e si è sviluppata in molti Paesi del mondo. Gli elementi che caratterizzano i migliori ambienti sanitari sono: la privacy, cioè ambienti che danno ai pazienti la possibilità di stare da soli; la vista, ossia il considerare livelli di illuminazione che stimolino il benessere e la guarigione; la natura, il contatto è terapeutico e calmante; la leggibilità del luogo, poiché i pazienti non devono perdersi fra i corridoi e i reparti, ma devono orientarsi; il confort, lontano dai rumori assordanti e dai luoghi congestionati; l’estetica degli interni, perché un ambiente caldo e accogliente è ovviamente benefico rispetto ad uno anonimo e trascurato; che tenga conto del personale sanitario, perché avendo spazi ospitali dedicati sarà più efficiente. Infine, deve considerare la compagnia e la dignità, in quanto i pazienti possano anche avere l’opportunità di stare con gli altri ma anche di poter controllare quello che vedono e sentono.

Tutto è importante, anche i materiali e i colori che in un luogo di cura devono essere utilizzati, perché fanno la differenza. L’Oms ha voluto umanizzare gli spazi già dal 1948, prestando attenzione ai colori, all’illuminazione e al riscaldamento.

Oggi la tecnologia è al centro degli ospedali del futuro che devono seguire dei criteri di efficienza energetica, requisiti di accessibilità, flessibilità e anti-sismicità, e nello stesso tempo essere provvisti di macchinari specifici e piani per evitare rischi di incendio. Ma il focus, non bisogna dimenticarlo, deve essere il paziente.

Chi vuole vedere il video dell'intervista può cliccare qui:

https://opinione.it/societa/2024/11/27/vanessa-seffer-architettura-curativa-ospedali-alessandro-panci/