15/04/2025
Con no a fumo, alcolici, sedentarietà e cattiva alimentazione, risparmi per oltre 2 miliardi l’anno, migliorando anche la salute degli anziani
Nasce l’Osservatorio sull’Economia della Salute Pubblica, fondato
dall’Atems (Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari). Presentato alla Facoltà di Economia della sede di Roma
dell’Università Cattolica il progetto ha l’obiettivo è
analizzare e monitorare in modo sistematico le abitudini e gli stili di vita
della popolazione italiana, con particolare attenzione agli anziani,
valutandone l’impatto sulla spesa sanitaria nazionale. Per il futuro serve una
‘prevenzione smart’, basata su interventi precoci, strategie di salute
comportamentale e un accesso equo ai servizi sanitari.
La prevenzione è la chiave per rimanere in salute, e adottare stili di vita
sani è il primo pilastro di questo approccio. Per gli anziani, mantenere uno
stile di vita sano è particolarmente cruciale, in quanto può ridurre
significativamente il rischio di malattie croniche, migliorare la qualità della
vita e preservare l’autonomia. Ciò comporta anche un risparmio economico
significativo per il Paese, grazie alla riduzione dei costi sanitari diretti e
all’alleggerimento del carico sulle famiglie e sulle strutture di assistenza.
Un impatto significativo sui costi sanitari e sulla salute degli anziani
Oltre a fumo, alcolici, sedentarietà e cattiva alimentazione, fattori come
la solitudine e la mancanza di stimoli sociali influiscono negativamente sulla
salute degli anziani. Affrontare questi aspetti può ridurre le spese sanitarie
legate a ricoveri ospedalieri e a trattamenti per malattie croniche. Ad
esempio:
- Il contrasto al fumo, che colpisce anche gli anziani, può
prevenire malattie respiratorie croniche come la BPCO, contribuendo a
risparmi per il Servizio Sanitario Nazionale. Se metà dei fumatori,
inclusi gli over 65, optasse per alternative meno dannose, si potrebbero
risparmiare oltre 700 milioni di euro all’anno.
- Ridurre il consumo eccessivo di alcolici tra gli anziani può
prevenire danni al fegato e malattie cardiovascolari, che rappresentano un
carico crescente in età avanzata. Una riduzione del consumo di alcol ai
livelli raccomandati potrebbe far risparmiare 60 milioni di euro l’anno.
- La lotta alla sedentarietà, che riguarda quasi la metà della
popolazione anziana, è cruciale. L’attività fisica regolare può ridurre il
rischio di malattie cardiovascolari, diabete di tipo 2, osteoporosi e
depressione. Se solo una persona su 100 iniziasse a praticare almeno 150 minuti
di attività fisica moderata a settimana, il risparmio per il sistema
sanitario potrebbe essere di 223 milioni di euro all’anno.
- La cattiva alimentazione, che contribuisce a obesità e malattie
croniche, è un altro problema rilevante per gli anziani. Una dieta
equilibrata può ridurre il rischio di malattie come il diabete e
l’ipertensione, migliorando la qualità della vita e riducendo i ricoveri
ospedalieri.
Interventi mirati per la salute degli anziani
La prevenzione deve diventare smart e coinvolgere attivamente gli anziani
attraverso programmi mirati che promuovano la socializzazione e l’attività
fisica. Ad esempio:
- Educazione alimentare:
Promuovere corsi di nutrizione dedicati agli over 65, con focus su diete
equilibrate per la gestione del peso e la prevenzione delle malattie
croniche.
- Incentivi per l’attività fisica:
Offrire agevolazioni fiscali per l’iscrizione a palestre, corsi di yoga o
camminate di gruppo rivolte agli anziani.
- Iniziative sociali: Creare spazi e programmi per
combattere la solitudine, un fattore determinante per la salute mentale e
fisica degli anziani.
Il ruolo dell’Osservatorio sull’Economia della Salute Pubblica
L’Osservatorio, composto da un team multidisciplinare di esperti, fornirà
dati e raccomandazioni per tradurre la ricerca in azioni concrete. In
particolare, si concentrerà sull’impatto delle strategie preventive sugli
anziani, con obiettivi specifici come:
- Monitorare e valutare
programmi di prevenzione mirati agli anziani, identificando quelli più
efficaci.
- Integrare la tecnologia, come
dispositivi indossabili per il monitoraggio della salute e app per
promuovere stili di vita sani.
- Favorire l’inclusione sociale,
collaborando con enti locali per offrire programmi di prevenzione nelle
comunità.
- Ridurre le disuguaglianze regionali, garantendo che tutti gli anziani, indipendentemente dalla loro
posizione geografica, abbiano accesso a cure preventive.
Con un approccio sistemico e proattivo, l’Italia può affrontare le sfide
legate alla prevenzione, migliorare la qualità della vita degli anziani e
garantire la sostenibilità del sistema sanitario per le generazioni future.