06/11/2020
Il nuovo DPCM contenente le nuove misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID 19 ha suddiviso le regioni del territorio italiano in 3 fasce di intervento, gialla, arancione e rossa, in base alla diffusione della pandemia e agli indici del sistema di monitoraggio, basato su 21 parametri di criticità.
Ma quali sono questi parametri che determinano se una Regione debba adottare misure più o meno restrittive ed essere inserita in una fascia piuttosto che in un'altra?
Sono quelli definiti dal Ministero della Salute nel decreto del 30 aprile 2020, tra i quali:
- il numero dei casi sintomatici;
- i ricoveri;
- i casi nelle Rsa;
- la percentuale di tamponi positivi;
- il tempo medio tra sintomi e diagnosi;
- il numero di nuovi focolai;
- l'occupazione dei posti letto sulla base dell'effettiva disponibilità.
Quello che maggiormente ci preoccupa, come sottolineato anche dal monitoraggio dell'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas), è la crescita esponenziale nelle ultime settimane degli indici sull'occupazione dei posti letto in ricovero ordinario e in terapia intensiva dei malati di Covid 19.
Come indicato dal decreto del 30 aprile, il Ministero della Salute ha prefissato per i malati di Covid 19 una soglia critica del 30 % per l'occupazione dei posti letto in terapia intensiva e una soglia del 40% per le aree di ricovero non critiche riservata ai cosiddetti sintomatici. Superate queste percentuali c'è il rischio di non avere abbastanza posti letto per le persone affette da altre patologie.
Secondo i dati diffusi da Agenas, aggiornati al 4 novembre 2020, a livello nazionale abbiamo raggiunto il valore medio del 30% di occupazione dei posti letto in terapia intensiva, mentre i posti letto per i sintomatici hanno superato la soglia critica del 40%, attestandosi su una media nazionale del 43%.
Tra le regioni, ben sette, oltre la provincia di Bolzano, hanno superato il limite critico della soglia del 30% dei posti letto dedicati alla terapia intensiva come evidenziato da questi numeri:
- Liguria 43%
- Lombardia 46%
- Marche 38%
- Piemonte 40%
- A. di Bolzano 51%
- Toscana 38%
- Umbria 48%
- Valle d'Aosta 37%
Mentre per quanto riguarda i posti letto in area non critica, ossia l'area medica afferente alle specialità di malattie infettive, medicina generale e pneumologia, dove sono ricoverati i sintomatici da Covid 19, abbiamo in 9 regioni il superamento della soglia critica del 40%, con dei territori in evidenti difficoltà per saturazione di posti:
- Emilia Romagna 42%
- Lazio 41%
- Liguria 64%
- Lombardia 67%
- Marche 43%
- Piemonte 97%
- Puglia 55%
- Umbria 46%
- Valle d'Aosta 87%
Non si può nascondere che, oltre ad un problema di posti letto, c'è quello del personale medico e soprattutto infermieristico. Infatti, come riportato dal Presidente dell'Agenas, in Italia abbiamo circa 23 milioni di persone affette da patologie croniche, a fronte delle quali abbiamo appena 4 medici per 1000 abitanti, in linea con Svezia, Danimarca e Germania, e solo 5,8 infermieri per 1000 abitanti, a differenza di Francia, Olanda e Belgio, dove il numero è doppio, ovvero oltre 10. Mentre addirittura la Germania arriva ad avere 13 infermieri ogni 1000 abitanti.
Questi dati confermano quanto sostenuto da molto tempo dalla nostra Federazione: servono con urgenza strutture e attrezzature sanitarie adeguate al fabbisogno e personale medico, infermieristico e ausiliario in numero adeguato ad assicurare l'assistenza sanitaria e continua, sia all'interno delle strutture sanitarie che nel territorio.
Fonte: pensionati.cisl.it